
15 Nov Tik Tok come strumento di marketing: il futuro o una bolla?
Che lavoriate nel digital marketing o meno, avrete senza dubbio sentito parlare di TikTok: il social network cinese che è diventato fenomeno di massa anche in Europa negli ultimi mesi. Ecco cosa abbiamo imparato in un anno di permanenza.
Per chi non lo conosce TikTok è il social network, dove gli under 20, con qualche eccezione, la fanno da padrone: balletti, musiche originali, contest e sfide ad una creatività estrema sono la benzina che lo alimenta. Ci siamo iscritti quando ancora si chiamava Musical.ly, perché se c’è qualcosa di nuovo nel nostro ambiente ci piace studiarne logiche di funzionamento e opportunità di business.
Da circa un anno, cioè dopo la fusione tra i due social, ha guadagnato traction come si dice in gergo, diventando una moda e spopolando, letteralmente, tra i teen-ager. In C-Digital l’eta media è 35 anni: avevamo figli troppo piccoli per chiedere a loro, ed eravamo troppo grandi per il passaparola, cosi abbiamo deciso di iscriverci per capire come funzionasse. Non ci vergogniamo a dire che per capirlo fino in fondo due mesi non sono bastati, tra contest, logiche virali e tone of voice.
Oggi però, dopo oltre un anno di permanenza, con migliaia di video visti, esperimenti, prove, possiamo mettere alcuni punti fermi:
- La generazione Z e i Millennial, che troviamo poco in altri social, qui ci sono e sono in aumento esponenziale
- Attori, attrici, starlette, wannabe ci sono tutti. È persino arrivata la politica.
- È un app per divertirsi: è un mix tra una discoteca e un circo, dove gli spettatori sono anche attori e DJ contemporaneamente. La differenza con gli altri social è evidente: non condivido i fatti miei, ma la mia creatività/bravura/estro/idee.
- Gli strumenti forniti e l’usabilità della piattaforma sono straordinari: musica, effetti video, vitalità, content curation tutto in una confezione apri ed utilizza senza curve di apprendimento complesse. Significa video mediamente di qualità, ottimi per trasformare in brand ambassadors i vostri utenti.
- Per essere accettati dovete parlare la lingua principale della piattaforma o uno dei dialetti accettati. Non parliamo di lingue vere, ma di espressioni, modi di agire e rappresentare se stessi, accettazione delle challenge, coerenza dei video prodotti. Il branco fiuta chi è fuori posto e lo sommerge (almeno per adesso) di critiche.
- Gli hashtag sono il cuore pulsante di TikTok: è quello su cui si basano le challenge, le risposte, le interazioni. In pratica tutto ciò che TikTok è, e tutto ciò che può essere una opportunità per voi (per ora).
Detto questo, quanto vale come strumento di marketing? Tanto, e per varie ragioni.
Vi permette di parlare, se saprete farlo, ad un pubblico sempre più sfuggente e complesso, con gusti nuovi e abitudini diverse da quelle che conoscete. Questo permette non solo di vendere, ma anche di creare brand awarness e di usare la creatività degli altri per far si che venga associata a voi.
Inoltre vi permette di “carotare” il vostro mercato e le sue dinamiche: l’accoglienza del vostro prodotto, la risposta alle diverse creatività che proporrete, il metodo migliore per interagire con il vostro pubblico di riferimento.
Dovete avere un canale a tutti i costi? No, dipende da cosa vendete e da chi siete, e se deciderete di sperimentare fatelo bene, fin dal primo momento: il mercato potrà pure dimenticare qualche figuraccia, ma le etichette restano addosso per una vita.
Se decidete di aprire un canale, mettete pure un link, vi seguiremo con piacere.
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